Ogni azienda, ogni professionista, ogni dipendente, si trova ogni giorno ad operare all’interno di un mercato del lavoro che va sempre più veloce ed è sempre più esigente.
Lavorare all’interno di un sistema che richiede tempistiche sempre più strette e competenze sempre più alte è il vero prezzo che viene richiesto per restare sul mercato.
Quando diciamo restare nel mercato del lavoro, non vogliamo dire “restare a galla” ma intendiamo dire essere visti, agli occhi dei nostri clienti o potenziali clienti, come professionisti che rientrano nella “sfera dei migliori”.
Aggiornare le proprie conoscenze, oggi come oggi, non significa più solo aggiornare le proprie competenze sul piano tecnico.
Restare ancorati a questa idea, prima o poi, porta ad un inevitabile calo di reputazione e ci si dovrà accontentare, nella maggior parte dei casi, di essere la seconda scelta da parte di nuovi clienti.
Stiamo esagerando?
NO!
Ed ora vi spieghiamo perché.
Sempre più spesso il legame, tra aziende e professionisti, è delineato dal lato umano ed emozionale che emerge durante gli incontri.
Specialmente durante i primi incontri.
Sentirsi a proprio agio con la persona con cui ci stiamo rapportando, chiunque essa sia, è diventato così importante da riuscire a spostare l’ago della bilancia del successo, determinando spesso se l’incontro sarà un fallimento oppure se ci aprirà le porte di un nuovo lavoro con continue collaborazioni future.
Cerchiamo di spiegarci meglio.
Fino a pochi decenni fa, il pensiero più comune e diffuso era “Tanto con quella persona ci devo solo lavorare”, oppure “Tanto con quella persona devo solo fare affari”.
Si guardava solo l’aspetto tecnico e delle capacità professionali, chiudendo in una scatola ogni aspetto emotivo.
Ci si faceva andare bene il fatto di non stare bene (scusate il gioco di parole) con un cliente, fornitore, responsabile o chiunque dovesse rapportarsi con noi professionalmente.
Tanto … è solo per lavoro si diceva.
Oggi invece stiamo assistendo ad una vera e propria inversione di tendenza.
Non si guarda più solo la capacità professionale legata al singolo individuo, sia esso un libero professionista o un rappresentante di un azienda.
Oggi si guarda anche (ed in molti casi soprattutto) l’aspetto umano.
Atteggiamenti e competenze devono essere entrambi compatibili se si vuole lavorare bene ed avere clienti soddisfatti che continueranno a scegliere noi invece dei nostri concorrenti.
Anche se questi offrono condizioni più favorevoli delle nostre.
Prendere coscienza che l’avere a che fare con le persone non si limita solo ad uno scambio di competenze o di affari.
Oggi anche l’aspetto emotivo è diventato importante.
Anzi importantissimo.
Ecco perché, noi di 32Bit, abbiamo deciso di intraprendere un percorso con OSM, società di formazione aziendale tra le più grandi, esperte e competenti a livello internazionale.
Con loro abbiamo creato il nostro I-PROFILE, ovvero una “fotografia” (individuale, non aziendale) che aiuta a capire i punti di forza e i punti in cui dobbiamo migliorare per riuscire a crescere e dare il meglio di noi per fornire un servizio sempre migliore.
Ascoltare le esigenze dei nostri clienti per dar loro quello di cui hanno esattamente bisogno è sempre stato, e sempre sarà, il nostro obiettivo principale, la colonna portante del nostro lavoro.
E vogliamo farlo migliorando ogni aspetto.
Non ci basta più avere clienti soddisfatti. Vogliamo clienti che siano entusiasti del nostro lavoro e che si fidino tanto da appoggiarsi a noi per la loro crescita ed i loro successi.
Anche internamente alla nostra azienda questo cambiamento è iniziato.
Migliorare sempre il modo di comunicare e la comprensione tra di noi e tra i nostri collaboratori fa la differenza, ora ed in futuro, per riuscire ad avere risultati sempre più grandi e soddisfazioni sempre maggiori.
Contattaci.
Vedrai con i tuoi occhi la differenza.